Nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1830, verso mezzanotte, Caterina Labouré si sentì chiamare da un bambino di bellezza straordinaria sui cinque anni. «Vestiti in fretta e vieni con me, - le disse - la Madonna ti aspetta in cappella».
Siamo all’interno dello scenario del convento parigino delle Figlie della Carità di San Vincenzo dè Paoli. Entrata in cappella, la giovane postulante venticinquenne vide la Vergine seduta presso l’altare, sulla poltrona del predicatore. Non è tanto la storia della Medaglia Miracolosa che vorrei raccontare o la vita semplice ma ricca di virtù di questa umilissima figlia di Maria, quanto riflettere sull’esortazione materna di Maria a Caterina circa la fiducia totale che dobbiamo riporre in Lei.
«Quando eri bambina, tu mi hai scelto per madre... E io lo sarò sempre».
Maria non viene mai meno alle Sue promesse. Dunque il primo passo da fare è avvicinarsi a Lei con fiducia e Maria prenderà profondamente sul serio la nostra sincera consacrazione a Lei.
«Ti attendo ogni giorno ai piedi del mio altare».
È consolante sapere che Maria ci attende ogni giorno, assieme a Gesù, ventiquattrore su ventiquattro, ad ogni ora del giorno e della notte, in ogni frangente della nostra vita.
Facciamole spesso visita nei santuari a Lei dedicati in maniera particolare, per beneficiare della Sua potentissima benedizione. La Madonna è presente in tutte le chiese ma in particolar modo in quelle a Lei consacrate perché essendo Madre ha un fortissimo senso di responsabilità verso di noi, le nostre anime, perché siamo stati acquistati a caro prezzo dal Suo Gesù.
«Quando sarai afflitta, quando avrai delle sofferenze che non saprai a chi confidare, vieni da me e dimmi ogni tua pena. Io ti consolerò, ti darò tutte le grazie di cui avrai bisogno. Abbi confidenza in me...».
Maria è la Madre dolcissima alla quale sta molto a cuore la sofferenza nostra; Maria ha “un debole” per il nostro affetto come una madre terrena ha un debole per l'affetto del proprio figlio. Quindi non dobbiamo temere nulla. In noi Maria vede Gesù, perché siamo membra del Suo Cristo, membra del Suo corpo. Maria ci ama di amore sovrannaturale. Cerchiamo di non considerare Maria come la donnetta che che ogni tanto le vecchiette, anche se in buona fede, invocano invano, nominandola a mo' di esclamazione più che come sincera invocazione d’aiuto. Non chiamiamo Maria con strani appellativi o con termini astratti, quasi fosse una semplice statuina miracolosa o una parolina magica. Quante persone curiose vanno in certe chiese a trovare la Madonna solo perché trasuda olio o piange sangue? Questo non è amore, questa non è vera fede, questo non è amare realmente Maria! La Madonna è presente in Cielo in carne ed ossa!
Togliamo le bende soffocanti di certe pratiche popolari, miscugli di sentimentalismo, dove non brilla l’autentica e vera fede concreta. La nostra fede deve essere fatta di ossa e di carne. Di nervi, sangue e giunture. Dobbiamo fare di carne il nome di Maria, affinché possiamo finalmente rivolgerci a Lei come merita e conviene, considerarla come una Persona reale. Non sono contraria alle devozioni popolari: sono contraria agli affetti verso la Santa Vergine che si fermano alla statua (la scultura simboleggia soltanto l’oggetto della nostra fede e devozione) e non vanno oltre! Non basta portare doni votivi, fiori e mandare baci: dobbiamo pregarla e amarla seriamente, perché non ci troviamo di fronte ad un essere etereo e intangibile, inaccessibile e vacuo, indifferente e apatico, no!
Ci troviamo di fronte, invece, ad una madre in carne ed ossa, il cui Cuore ha un solo desiderio:
«Sono così contenta di esaudire i miei figli che mi chiamano in loro aiuto, ma tanti non mi invocano mai».
Il regalo più grande che possiamo fare a Maria è avvicinarci a Lei con fiducia. Possiamo rivolgerci a Maria Immacolata in questo modo:
“Non ho nulla da offrirti se non i miei peccati,
Nulla da darti se non le mie miserie,
Mi è rimasta una sola cosa soltanto:
Il mio affetto per te, abbi cura di me”.
Coltiviamo tutti i giorni la vera devozione a Maria!
Bandiamo dal nostro vocabolario quotidiano espressioni ed esclamazioni antipatiche e fuori luogo. Quante volte noi credenti, in un impeto di esasperazione o collera, abbiamo nominato invano Maria? Rispettiamo il Suo nome! Non nominiamola invano, perché Lei è così premurosa che sentendosi nominata solo per cattiva abitudine, se ne rattristerà enormemente. Maria non aspetta altro che l’amiamo sinceramente. Vorrei poi fugare ogni dubbio circa la credenza abituale sul fatto che essere devoti alla Madonna presuppone uno stile di vita santo e austero: è assolutamente sbagliato! Gesù ce l’ha donata perché essendo Sua Madre un canale privilegiato dove riversare le Sue grazie, è capace con la Sua materna sollecitudine di aprire i cuori più induriti, lavare i più anneriti e scaldare i più gelidi!
Maria refugium peccatorum est, Maria è il rifugio dei peccatori!
Maria accoglie nel Suo grembo i casi più disparati e disperati, pensiamo ad esempio ad Alphonse de Ratisbonne e a Bruno Cornacchiola, entrambi anticlericali feroci e accaniti, trasformati e vinti dal potente Amore di questa umile Ancella del Signore.
Madre e Regina dei nostri cuori! La devozione a Maria è aperta a tutti. Non esistono persone privilegiate, né raccomandate. È per tutti, vale a dire anche per colore che ogni giorno e notte la bestemmiano ferocemente. Maria opererà miracoli nella nostra vita, disseminerà fiori lungo il nostro doloroso cammino. Diamole spazio! Infelice chi trascurerà questa potentissima Avvocata della nostra anima!
Non ci sono scuse che tengano, non possono esistere commenti del tipo: “Non sono molto devoto alla Madonna”. La devozione a Lei si ottiene strada facendo, ad Jesum per Mariam; per conoscere Gesù abbiamo bisogno della Madre: Chi più di Lei conosce Suo Figlio?
Cosa aspettiamo? Il primo passo da fare, come già detto in precedenza, sia per chi è devoto e vuole perfezionare il Suo amore per Lei, e sia per chi di Maria ne ha solo sentito parlare e gli è indifferente, è questo: recarsi in chiesa con un piccolo dono. Una preghiera fatta col cuore, una candela accesa, una lacrima, un fiore.
Non rechiamoci da Lei per chiedere solo le grazie, che è meschino. Quando andiamo a trovare una persona cara, pretendiamo che ci dia qualcosa?
Rechiamoci da Lei per manifestarle il nostro amore e affetto. Maria, da autentica madre attenta alle più piccole necessità dei figli, farà tutto il resto. Non ci resta che invitarla con il dolce titolo di Refugium Peccatorum.
Recitiamo insieme:
SANCTA MARIA, MATER DEI
ORA PRO NOBIS PECCATORIBUS
NUNC ET IN HORA MORTIS NOSTRAE.
AMEN!
Flos Carmeli, in oculis Mariae