Blog a cura di "Flos Carmeli" e "Prisca"

martedì 20 ottobre 2015

La prima immagine della Vergine


La maggior parte delle più antiche testimonianze di arte cristiana ci provengono dalle catacombe romane. Occorre dire che fino a tutto il II secolo perdurarono necropoli miste: non esistevano infatti aree cimiteriali esclusivamente cristiane o comunque connotate in senso cristiano. E' solo a fine II inizio III secolo che inizieranno ad esserci cimiteri collettivi cristiani (non necessariamente sotterranei) nei centri del mondo antico.
Se inizialmente vi era fra i cristiani atteggiamento aniconico -divieto probabilmente derivante dalla legge del Decalogo, in connotazione antidolatrica - a fine II secolo d.C siamo in presenza di un'iconografia pagana reinterpretata in chiave cristiana, e ben presto i cristiani svilupperanno un proprio repertorio (pur mantenendo in parallelo l'uso di elementi profani). Ed è proprio alla prima metà del III secolo che si fa risalire una delle prima immagini note della Madonna.




Tale raffigurazione è stata rinvenuta nelle catacombe di Priscilla1 e appartiene a quella serie di immagini non di contenuto storico/narrativo, ma dottrinale.
La Vergine, che veste una lunga tunica ed ha il capo coperto da un corto velo, siede su un sedile senza spalliera, guarda il bambino in grembo, accostato al petto di lei (una scena di allattamento?).
Nelle catacombe la Madonna non si trova mai dipinta isolatamente, bensì sempre in relazione col Figlio. Si ritiene, infatti, che prima del concilio di Efeso del 431, tutte le raffigurazioni della Vergine abbiano significato cristologico e non mariologico.
Ma chi è l'altro personaggio della scena? Vi sono verie interpretazioni.
L'uomo, che ha un rotolo nella mano sinistra, mentre con la destra indica una stella a sei punte2 appena al di sopra della coppia Madre-Figlio, è stato interpretato già nell'Ottocento come immagine di un profeta. L'ipotesi di Isaia, proposta dal Wilpert, non trova d'accordo la maggior parte degli studiosi. E. Krishbaum fa notare che Balaam è l'unico ad aver profetizzato la nascita del Redentore in relazione ad una stella. Tale raffigurazione sarebbe infatti un rimando alla sua profezia, in Nm 24,17 "Io già lo vedo, ma non da vicino: un astro spunterà da Giacobbe, uno scettro sorgerà da Israele. Egli schiaccerà le tempie di Moab, trafiggerà tutti i figli di Set». Tale versetto, che si riferisce alla nascita del re, è stato infatti poi letto in chiave messianica.
Con quest'immagine si intenderebbe dunque affermare che Gesù è veramente il Messia, il Figlio di Dio nato dalla Vergine.



Prisca

1Molte delle catacombe che conosciamo prendevano il nome della persona che aveva donato alla comunità cristiana il terreno su cui sviluppare l'area cimiteriale.
2Non tutti gli studiosi sono però concordi sul numero delle punte della stella.   



BIBLIOGRAFIA
  • M.G. MUZJ, La prima iconografia mariana (III-IV secolo).
  • E. DEL COVOLO – A. SERRA ( a cura di ), Storia della mariologia, vol.1, Città Nuova, 2009
  • L.HETLING – E. KIRSHBAUM, Le catacombe romane e i loro martiri, Editrice Pontificia Università Gregoriana, Roma, 1996.
  • F.BISCONTI -O.BRANDT (a cura di), Lezioni di archeologia cristiana, Città del Vaticano, 2014
  • C.PAVIA, Guida delle catacombe romane -Dai Tituli all'Ipogeo di via Dino Compagni.